Novembre 7, 2022 Irene Ivoi

Spesa a domicilio e a basso chilometraggio anche con un po’ di nudge

Quando in Lombardia nasceva Cortilia nel 2011 i gruppi di acquisto in Italia erano rari (era considerata avanguardia) e quasi nessuno parlava di spesa a km0.

Io navigavo questi temi essendo parte di un team bresciano che, in seno alla nascente A2A, elaborava un insieme di azioni di riduzione rifiuti da implementare in città e modellizzare, ai fini del Piano di Riduzione Rifiuti di Regione Lombardia. Il progetto di quel gruppo di lavoro si chiamava Spesa in Cassetta e non andò lontano.

Cortilia mi apparve quindi subito una proposta destinata al successo perché scommettere su un agroalimentare di qualità e bio, per giunta a domicilio, e a basso chilometraggio doveva necessariamente incontrare i favori di clienti sempre più attenti a questi topic.

Ebbene sì…avete capito bene.

Ho proprio detto “ sempre più attenti” perché eravamo a quel tempo distanti dai numeri di oggi ma era percepibile nell’aria una crescente voglia di vivere e mangiare più sano.

Sappiamo bene quanto poi con Expo2015 il tema del cibo sano sia esploso in Lombardia in primis, ma ovunque in cascata.

 

Passano un po’ di anni

E ritrovo Cortilia un mese fa nel forum annuale di Plef sul green retail e le parole della sua direttrice commerciale Emna Neifar mi hanno colpito.

Emna non ha solo parlato di necessità di misurazione e di attenta comunicazione, che come ben sappiamo sono due spunti oggi sempre più invocati dai player che giocano sul serio e non hanno paura di perdere in contropiede.

Emna ha anche parlato di nudge e di come Cortilia lo usi per semplificare e orientare le scelte di acquisto dei propri clienti nel rispetto di alcuni principi vantaggiosi per ambiente e collettività.

Se infatti  così non fosse non potremmo neppure parlare di nudge perché si tratterebbe di neuromarketing (uso di bias e ingredienti nudge per fini commerciali).

Lo stimolo mi ha incuriosito e ho così deciso di capire meglio, incoraggiata anche dal fatto che in quel panel, moderato da Cristina Sivieri Tagliabue, il tema della sostenibilità è stato spesso accostato alla gentilezza, intesa proprio come attributo di modo per abilitare scelte che non sempre si possono imporre ma che gentilmente si possono guidare e facilitare.

Emna mi ha così spiegato che Cortilia, grazie anche alla collaborazione dell’università di Parma, nelle sue comunicazioni digitali usa il default (noto ingrediente del nudge) per proporre prioritariamente:

  • fasce orarie di consegna che riducono spostamenti e km (inquinamento),
  • mix equilibrati (bias del framing) nutrizionalmente (che purtroppo spesso noi consumatori non sappiamo costruire) e a base di prodotti stagionali. Questi mix sono incoraggiati anche con kit ricette, in grado di attivare fantasia e progettualità in cucina, nel rispetto del proprio benessere.

E quando gli stock si avvicinano a scadenza e/o le stagioni stanno per finire e alcuni prodotti chiedono di essere consumati, le green box ludiche li offrono a prezzi promozionali (il che non è nudge) con anche spunti d’uso creativi proprio per scongiurare il rischio spreco di cibo.

L’impegno di Cortilia sulla sostenibilità è nel suo complesso illustrato qui e la sua certificazione Bcorp arrivata in questo 2022 non può che rassicurarci sul successo già conseguito ma con nuovi traguardi in arrivo.

Buon viaggio Cortilia.

Irene Ivoi

Mi sono laureata in industrial design con una tesi di economia circolare nel 1992. L’economia circolare in quel tempo non esisteva ma le ragioni per cui avrebbe dovuto esistere mi erano chiarissime. E per fortuna sono state la mia stella polare. Da sempre progetto strategie, comunicazioni, azioni, comportamenti ispirati ad un vivere più ricco di buon senso e con meno rifiuti.