Quest’anno ci sono tornata.
L’anno scorso non ne ebbi il coraggio dopo giornate di caldo indimenticate del 2021 a Kreta.
Ma quest’anno sono tornata al primo amore che non si scorda mai.
Ebbene sì…perché nel mio caso la Grecia è una terra di famiglia, di ricordi, di tappe personali e di stagioni felici.
Purtroppo mai come quest’anno ho visto un paese che si sta facendo mangiare da plastica e rifiuti.
Quelli che noi turisti impuniti e mai pentiti continuiamo a produrre e disseminare ovunque.
Qualche osservazione sul campo
In Grecia si beve solo acqua minerale, e le loro bottiglie sono esclusivamente di plastica.
Raramente nei ristoranti essa arriva a tavola in vetro.
Nessuno ti invita a bere acqua di rubinetto.
È come se non esistesse, salvo che per lavarsi, quindi non pervenute qualsivoglia politiche di prevenzione.
Facile immaginare quante bottiglie diventano rifiuto in estate, alle temperature eccellenti a cui non dovremmo abituarci.
Il cibo in spiaggia
In Grecia arriva sempre più spesso sotto gli ombrelloni (quindi non solo ristoranti con i piedi nella sabbia che fanno tanto esotico) ed è ovviamente in contenitori monouso, carta o plastica (di più) che sia.
Ho visto circolare vassoi di club sandwich e hamburger come se non ci fosse un domani dai chiringuito agli ombrelloni per sfamare intere famiglie di adulti, nonni e bambini.
Anche in questo caso, produzione di rifiuti inevitabile.
Materiali biodegradabili e compostabili: Non pervenuti. D’altronde si sa che sono un’eccellenza nostrana anche se ad Atene qualche esercizio commerciale li propone.
Ma lì è ancor più demoralizzante vedere che la raccolta differenziata è rarissima, quindi beato chi la fa. Andrà in paradiso. Ma per la maggior parte di noi, il paradiso può attendere.
E ultimo gioiello di quest’anno, non osservato in passato, è la plastica nell’acqua.
Cristallina, per carità, niente da eccepire ma spesso costellata di regalini inattesi, galleggianti e indisturbati. Finora non mi era quasi mai capitato…e spero sia capitato solo a me.
La responsabilità?
Facile dire: il vento…perché il meltemi che (Dio lo benedica) non manca, soffia con poche soste e quindi travolge ciò che trova.
Per cui la distrazione di tutti o di pochi diventa un dramma collettivo.
Questo ha a che fare eccome con i nostri comportamenti. Perché tutti dovremmo, specie sulle spiagge, prestare più attenzione a ciò che ci cade di mano e quindi poi vola. A ciò che viene poggiato dove capita e poi vola.
A ciò si aggiunge il fatto che le spiagge, specie se libere, non sono pattugliate.
Non ho mai visto un plogging!
Non ho mai visto una pettinatura mattutina delle spiagge con raccolta rifiuti (stendo un pietoso velo sul littering delle cicche), raramente ho visto cestini getta rifiuti in spiaggia, quasi mai un ombrellone corredato di posacenere e quindi …. a voi le amare conclusioni.
A questo punto credo che il nostro amato e vituperato bel paese (parlarne male è uno sport nazionale) possa essere orgoglioso di come, nella maggior parte dei casi, vengano manutenute le nostre spiagge e sia anche in grado di dare lezioni di gestione. ⛱️⛱️⛱️
Lo dico a gran voce: siamo più bravi noi, seppur con tutte le nostre mancanze, lagnanze e distrazioni.
E chapeaux alla recente iniziativa di Mare Vivo NO glass, No party che in luglio 2023 lancia da Capri questa pratica Zero Waste, in occasione dell’inaugurazione della sua sede a Marina Piccola.
Hanno Invitato gli ospiti a portare un bicchiere, proprio per ridurre i rifiuti: un piccolo gesto da imitare.
E pensare che la nascita del cono gelato (il più innocuo contenitore monouso che esista) risale alla necessità di non dover inseguire i clienti (della gelateria di Italo Marchiony) che si portavano via i bicchierini di vetro dopo aver mangiato il gelato. Era il 1903 a New York!!! 🍦🍦🍦
Buona estate a TUTTI