Oggi ho il piacere di ospitare un contributo di Matilde Volani, laureata da poco a Trento in Management della Sostenibilità e del Turismo presso il dipartimento di Economia e management. La sua tesi IL GREEN NUDGING: UN NUOVO STRUMENTO DI POLITICA AMBIENTALE PER INCENTIVARE IL COMPORTAMENTO PRO-AMBIENTALE DEI CITTADINI mi ha colpito molto per la precisione e la cura dei tanti dati presenti.
Pochi giorni fa è uscito un mio piccolo report di uno studio di Banca Mondiale sulle Nudge Unit presenti in vari paesi del mondo. Con questo primo contributo di Matilde Volani passiamo ad esaminare alcune guide applicative per spinte gentili da concretizzare.
Buona lettura!
Dopo che le principali organizzazioni internazionali hanno riconosciuto l’importanza di implementare la dimensione comportamentale nel campo delle politiche pubbliche, anche i governi si sono interessati a questo nuovo approccio capace di creare politiche più efficaci grazie ad una comprensione profonda dei meccanismi comportamentali. Per aiutare i responsabili politici di tutto il mondo a mettere in pratica le Scienze Comportamentali in modo sistematico e responsabile, il Behavioural Insight Team (BIT, l’unità governativa di Nudge inglese) ha sviluppato delle guide che possono essere applicate al processo di sviluppo politico.
Il primo documento, “MINDSPACE” (Messenger, Incentives, Norms, Defaults, Salience, Priming, Affect, Commitment and Ego) è stato redatto nel 2010 con lo scopo di rappresentare i 9 strumenti, che definiscono il suo acronimo, in grado di cambiare il comportamento delle persone. Grazie al modello delle 6E, sei azioni che dovrebbero essere alla base dei tentativi del governo di modificare le abitudini (Enable, Encourage, Engage, Exemplify, Explore e Evaluate), è possibile capire il quadro entro il quale questi 9 strumenti possono essere applicati efficacemente.
Dato che i policy maker hanno bisogno di comprendere meglio la dimensione comportamentale delle loro politiche e azioni, MINDSPACE li aiuta a capire come gli attuali tentativi di cambiare il comportamento dei cittadini potrebbero essere migliorati e se questi cambiamenti sono intenzionali da parte dei governi e infine ricorda loro di utilizzare tutti gli strumenti del documento, cosa che spesso non avviene.
Il secondo documento, importantissimo per applicare il Nudge, prende il nome di “Test, Learn, Adapt”, una metodologia creata dal BIT per testare l’efficacia degli interventi politici e migliorare continuamente la progettazione e l’implementazione delle politiche attraverso gli esperimenti controllati randomizzati (RCT). Essi sono il modo migliore per determinare se una politica funziona, si distinguono dagli altri tipi di valutazione poiché introducono un gruppo di controllo assegnato casualmente il quale permette di confrontare l’efficacia di un nuovo intervento con quello che sarebbe successo se non fosse cambiato nulla.
Successivamente per completare e colmare alcune lacune del rapporto “MINDSPACE”, il BIT ha sviluppato il documento “EAST” concentrandosi maggiormente su come applicare le Scienze Comportamentali nella pratica: tale modello stabilisce quattro semplici principi per influenzare il comportamento – renderlo Easy (facile), Attractive (attraente), Simple (semplice) e Timely (tempestivo).
Sebbene l’uso congiunto di questi strumenti aiuti a sviluppare politiche che migliorano la situazione degli individui e della società, grazie ai continui studi da parte dei ricercatori sono state create altre semplici guide che i governi possono seguire per applicare il Nudge nelle politiche pubbliche. Se siete curiosi di sapere cosa bolle in pentola, non perdetevi la prossima puntata del Diario di Nudge!
il pesciolino è opera di Caterina Crepax in mostra presso Origami DO Temporary Gallery a Milano dal 21 aprile
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