Sembra quasi un tema di altri tempi.
Tempi passati e quasi rimpianti, specialmente da parte di chi vive di turismo e meno da parte di chi ne subisce i suoi persistenti flussi.
Sta di fatto che finché i turisti si concentravano nei centri storici delle città d’arte, venivano spesso percepiti come un supplizio necessario, o una piaga sociale o un fatto da governare.
E diversi sindaci si sono affannati alla ricerca di soluzioni in grado di decongestionare le aree più pressate.
Lasciando perdere in questa sede le associazioni, le aggregazioni, i libri e i progetti nati (e mai nati) per dibattere idee, immaginare possibili soluzioni, ecc… mi sono chiesta se questo è un tema che si può affrontare anche con tecniche nudge.
Perché no?
Almeno provarci…visto che il nudge serve per cambiare comportamenti.
E allora questo è stato uno dei temi di nudge design in questo 2021 che ho gestito nel workshop da me tenuto con gli studenti IUAV del corso di perfezionamento in Prodotti sostenibili e circular design.
Due proposte mi hanno convinto:
una è di Joelle Cifelli che ha intelligentemente riflettuto sul fatto che i turisti cercano foto cartolina, ed è praticamente impossibile dissuaderli da tale fine. È come andare in Perù e rinunciare a vedere Macchu Picchu perché troppo affollata.
Impossibile!
Il fascino di alcuni luoghi non ammette ragione.
Peraltro le immagini icona di alcune location che le agenzie viaggi veicolano, prevedono esattamente ciò: noi ci innamoriamo dell’immagine di un luogo ed è per questo che desideriamo andare a visitarlo.
il potere dell’immagine è immenso.
E allora proprio per immagini Joelle progetta un semplice schermo trasparente da posizionare in luoghi topici, per esempio l’irrinunciabile piazza san marco a Venezia, ma con un QR code che sullo smartphone ti mostra anche quello che ti stai perdendo. Semplicemente dicendoti: E’ solo questa la Venezia che ti Piace?
Matteo Volpato immagina invece una sfida-gioco destinata principalmente ai turisti che arrivano in treno; anche in questo caso la città è Venezia.
Si è interrogato su cosa spinge i turisti ad andare nei soliti luoghi e cosa impedisce loro di recarsi in quelli meno popolari (nel nudge infatti è importante chiedersi rispetto ai comportamenti da cambiare non solo cosa potrebbe modificarli ma anche cosa li fa persistere).
E allora ha progettato una gara / gioco che sfida i turisti ad arrivare nei cosiddetti altri luoghi. E chi ci arriva, attraverso un’app, raggiunge un punteggio che ti permette anche di confrontare i tuoi comportamenti e le tue mete rispetto agli altri giocatori. Un premio (una corsa free in vaporetto o un ingresso ad un sito culturale o altro) che ti aiuta.
In chiusura voglio citare un’app “Chiese a porte aperte” che ho scoperto recentemente. Trattasi di un progetto sperimentale per aprire e visitare autonomamente i beni culturali ecclesiastici del Piemonte e della Valle d’Aosta con l’ausilio delle nuove tecnologie.
L’App “Chiese a porte aperte” gestisce molteplici operazioni: dalla prenotazione della visita all’apertura magicamente automatizzata della porta. EBBENE sì!!
Una volta effettuato l’accesso tramite QR si viene guidati alla scoperta del bene al suo interno attraverso un’installazione multimediale costituita da una narrazione storico – artistico – devozionale accompagnata da un sistema di luci mobili e di micro proiettori.
È Uno progetto innovativo ideato dalla Consulta Regionale per i Beni Culturali ecclesiastici e dalla Fondazione CRT. Questo video restituisce bene la magia dell’esperienza che quest’app rende possibile.