Pochi giorni fa sono stata in Sardegna, ospite per una manciata di giorni, di una carissima amica.
Si chiama Anna L. e ci siamo conosciute per lavoro un po’ meno di 30 anni fa.
Poi le affinità elettive che ci hanno unito e nelle quali ci siamo riconosciute ci hanno permesso di condividere ben più esperienze di vita rispetto a ciò che il lavoro ci ha consentito.
Ma visto che la Sardegna non è proprio dietro l’angolo erano tantissimi anni che non passavamo più giorni insieme, nello specifico a casa sua.
L’ultima volta che ci ero stata l’economia circolare non esisteva.
E così eccomi nella sua villetta in campagna, fuori Sassari, dove in un giardino ricco di alberi da frutta, ortaggi e fiori e piante grasse, adesso c’è anche una casetta per gli amici, 6 gatti, un cane e un adorabile marito (che esisteva anche prima).
Anna L. è laureata in biologia ed è tra coloro che più e prima di altri hanno inventato e sperimentato l’educazione ambientale e la sua importanza.
I suoi studi e le sue passioni le permettono oggi di sapere tutto di uccelli e piante.
Dei volatili nello specifico sa imitare con gestualità naturali persino i loro movimenti alari.
E se mentre guida vede esemplari degni di nota, rallenta (quasi pericolosamente) per mostrarli.
Di fiori, piante e alberi …..
Sa riconoscere un albero in sofferenza da mini dettagli che io manco vedo, sa fare innesti, conosce specie autoctone rare, e dei loro frutti sa cosa farsene.
Infatti tutti diventano cibo e marmellate oltre che deliziose gelatine (quella di melograna impareggiabile) da gustare ma anche da regalare agli amici in occasione di festività varie. Queste ultime costituiscono nella vita di noi tutti innegabili tentazioni per acquistare oggetti destinati spesso a polvere e oblio.
Anna L. previene queste apparentemente innocue scelleratezze regalando sempre prodotti del campo trasformati e a km0.
Anche questa è economia circolare sia perché dà un destino a ciò che un campo produce evitando eventuali sprechi e sia perché previene acquisti di oggettini quasi sempre inutili.
Passiamo alla casa
È un esempio sbalorditivo di attenzione senza distrazioni alle azioni circolari.
Io che penso di essere brava, grazie alle mie tante accortezze praticate giorno dopo giorno, rischio di avere ancora da imparare.
È pur vero che la vita in campagna, a differenza della città, offre più opportunità di far assorbire alla natura ciò che in città diventa purtroppo inevitabilmente rifiuto.
Abbiamo per esempio parlato dei gusci delle cozze che non si possono conferire nell’organico (e questo lo sapevamo già) ma lei dice che anche i gusci d’uovo faticano a disaggregarsi. Per cui Anna L. li frantuma e li colloca nei pressi dell’insalata del suo orto per allontanare le lumache.
Le mie cicche di sigaretta non potevano esser spente (non gettate) nei vasi fioriti, perché le sigarette non devono neppure avvicinarsi ai fiori; sono velenose.
Ogni cassetto nella sua cucina (idem quella della casetta per gli amici) contiene supporti utili alla conservazione degli avanzi. Non c’è rischio di distrarsi e se nell’unico giorno in cui i netturbini passano a ritirare l’organico la coppia circolare è assente, il sacchetto dell’umido viene allocato nel congelatore (ne possiede uno enorme da far impallidire un ristorante) in attesa della settimana successiva.
Il malcapitato operatore ecologico che frequenta questa casa circolare, quando un giorno recentemente le ha chiesto dove gettasse la plastica, si sentì rispondere che “essa non veniva generata”. Da un po’ di giorni la stava infatti eliminando dalla propria dieta domestica con piccoli accorgimenti in fase di acquisto (cioè quando fai la spesa….visto che è lì che si compie il peccato originale).
E poi ….arriviamo agli oggetti di cui pian piano disfarsi.
Anna L., come le persone che agiscono pensando, sta mettendo a punto un piano di allontanamento di beni senza rimorsi.
Ha capito benissimo che nel tempo non ha senso accumulare, l’unica cosa sensata è sottrarre (a mio avviso uno dei business del futuro) ma con intelligenza e attenzione alle ridestinazioni.
Perché sottrarre è cruciale a condizione di ridestinare.
Per cui lei si impegna (eccome) nell’individuare a chi, perché e come donare ciò che merita l’allontanamento. Anche questo richiede creatività e intelligenza.
Stiamo parlando di sottane e camicie da notte ricamate e mai usate, giocattoli del passato, libri (che non mancano mai), capi di abbigliamento che spesso si ereditano.
Purtroppo non ho avuto il tempo di farle le domande tipiche del decluttering (sarà per la prossima volta) ma il suo cammino mi sembra assolutamente ben impostato.
Per cui le ho promesso che i suoi comportamenti circolari mi saranno d’ispirazione quando mi chiedono esempi concreti e non (solo) da album dei desideri.
Alla fine torno a casa con una conferma e una scoperta:
- la scoperta è che il cavolfiore si può mangiare fino a maggio e non solo nei mesi invernali, come pensavo io;
- la conferma è che i comportamenti migliori chiedono tanta attenzione, proprio quella che si può favorire anche con gli ingredienti del nudge, e una discreta dose di tempo. Ahi ahi ahi….e ci risiamo.