Il network Mehrweg.einfach.machen con il WWF Germania, l’Associazione tedesca degli imballaggi riutilizzabili e ProjectTogether, hanno unito le forze alla fine del 2022 per rendere gli imballaggi riutilizzabili uno standard più forte, insieme a una comunità di produttori di imballaggi riutilizzabili.
E visto che il 90% dei consumatori vorrebbe utilizzare imballaggi riutilizzabili, ma solo il 18% lo fa loro hanno messo in piedi una sperimentazione, insieme a otto imprese di ristorazione tedesche per un totale di oltre 800 esercizi commerciali aderenti. Hanno testato delle soluzioni nudge per incoraggiare i consumatori a scegliere contenitori riutilizzabili quando ordinano cibo da asporto. Il tutto è avvenuto da settembre a novembre 2023 in collaborazione con Vytal e Recup e le sigle di ristorazione coinvolte sono state: Burger King, Foodtrucks United, Haferkater, Ikea, Valora e Zeit für Brot.
Le soluzioni nudge adottate sono state:
- la proposta di contenitori riutilizzabili cauzionati in modalità default
- fila prioritaria per chi sceglie i riutilizzabili
- canale di restituzione del contenitore preferenziale e quindi senza coda
- premialità per i dipendenti e relativi punti vendita che riescono a “vendere” più asporti in contenitori riutilizzabili,
- offerta di alcuni prodotti esclusivi solo in contenitori riutilizzabili ma scontati
Altre due soluzioni immaginate ma non adottate sono state:
- un sovraprezzo per i contenitori monouso
- fornire informazioni evidenti su quanti clienti adottano il riutilizzabile e come il trend avanza.
Ecco come è andata
Burger King ha aderito con tutti suoi 760 esercizi e ha adottato la restituzione senza code (canale preferenziale) e la premialità per i dipendenti più attivi. I risultati sono stati 49.000 contenitori monouso evitati e il riutilizzo è cresciuto di due volte e mezzo (se prima erano cioè 10 diventano 25). Il 20% in più dei loro clienti ha dichiarato di conoscere ora la possibilità di impiegare contenitori riutilizzabili
Haferkater ha aderito con 12 esercizi (su 23 totali) e ha adottato la sola proposta di prodotti esclusivi scontati in contenitori riutilizzabili e ha visto crescere del 10% l’impiego di contenitori riutilizzabili, il 75% dei riutilizzabili è di proprietà, quindi portato da casa.
Ikea ha partecipato con 12 punti vendita (su 54) sperimentando il riutilizzabile in modalità default e ha visto crescere la quota di riutilizzabile dal 12% al 36% mentre le tazze monouso sono diminuite del 40%. Durante questa sperimentazione, alcuni esercizi sono arrivati anche all’80% di contenitori riutilizzabili
Valora ha adottato in 32 stores su 520 totali la restituzione del contenitore senza coda e l’offerta di alcuni prodotti esclusivi scontati ma solo nel riutilizzabile. Non hanno reputato sufficiente la prima soluzione e ritengono che lo sconto della seconda non sia stato sufficiente.
Foodtrucks United ha 150 esercizi in Germania e alla sperimentazione ha aderito uno adottando la fila prioritaria per chi sceglie i riutilizzabili e quattro adottando la gara tra dipendenti. Hanno riscontrato che le stoviglie riutilizzabili sono all’80% di proprietà dei clienti (il che vuol dire che non girano con la cauzione) e durante il test l’impiego dei riutilizzabili è raddoppiato. La società ritiene che la gara tra dipendenti può produrre risultati migliori nel tempo visto che i migliori comportamenti si verificano quando il personale viene adeguatamente formato ed esiste un contatto diretto con i clienti (invece che un ordine gestito da un terminale digitale).
Zeit für Brot, ha aderito con 12 esercizi (su 15 totali) adottando l’opzione del default per i riutilizzabili. E ha visto alcuni store raddoppiare i riutilizzabili (che nel loro caso per un quarto sono di proprietà e non cauzionati) e in particolare l’impiego dei bicchieri riutilizzabili è salito del 30%. La società dice che per far funzionare al meglio questa spinta i dipendenti devono essere formati e motivati e i contenitori devono essere esposti in modo ben visibile.
Le conclusioni finali dicono che usare il default ha fatto salire in media dal 10% al 35 % i riutilizzabili, che la formazione e sensibilizzazione dei dipendenti può fare la differenza (specie per chi lavora alla cassa), che anche se alcune soluzioni hanno ottenuto risultati modesti resta importante diffondere la conoscenza di questi supporti anche se essa da sola non basta. E poi tutti hanno riconosciuto l’importanza e il valore del confronto tra esperienze perché dalla condivisione vengono fuori nuove idee e ambizioni.
La mia impressione è che il riutilizzabile portato da casa ha dei margini di successo interessanti. Potrebbe diventare come la shopping bag di tessuto che ora tanti di noi portano con se quando vanno a fare la spesa?
Me lo auguro
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