Energiadi è un format educational che ho incrociato sei mesi fa.
Non lo conoscevo e appena mi è stato raccontato dall’amico Danilo Boni l’ho trovato geniale.
Non so se a questo mio giudizio ha concorso anche l’urgenza di affrontare il tema dell’energia.
Di fatto è sempre stato il principale asset su cui agire ma le preoccupazioni e gli allarmi determinati dalla guerra lo rendono isterico e grave.
È e resta oggetto di polemiche e strategie geopolitiche su cui i partiti si dividono e si impiccano, basti leggere i giornali (quelli che nessuno più compra…tuttavia questo è un altro film).
Ma parliamo di Energiadi
Nasce nel 2013 grazie a Socialice, associazione milanese di promozione sociale, con l’obiettivo di far conoscere ai bambini di scuole primarie e max medie inferiori il significato e il valore dell’energia.
Come e in quanti modi si produce, da dove arriva la corrente elettrica nelle nostre case, quali differenze contraddistinguono lo scenario produttivo italiano nel confronto con gli altri paesi europei. Dopo questa fase di conoscenza, il progetto educativo si trasforma in una gara tra scuole ammesse (circa 15-20 ogni anno scolastico) che vinceranno vari riconoscimenti e premi in base a quanta energia riusciranno a mettere in gioco durante una maratona.
Ma di quale energia si parla?
Parliamo di energia sociale ed elettrica: il coinvolgimento di pezzi della società civile da parte della comunità scolastica è fondamentale per generare corrente elettrica durante una maratona di 52 ore, in cui la scuola resta aperta h24 e tutti coloro che lo vorranno pedaleranno su postazioni bike connesse alla rete elettrica.
In sostanza autoprodurranno corrente elettrica che coprirà il fabbisogno della maratona e che verrà anche misurata per dar luogo a varie premialità.
Così Energiadi diventa per i suoi protagonisti un’esperienza memorabile.
È impossibile cioè per quei ragazzini dimenticare l’entusiasmo e la fatica e le risorse messe in gioco per coinvolgere fratelli, amici, genitori, associazioni ecc per andare a pedalare e quindi anche vincere.
Quest’anno entra in gioco anche il nudge
Socialice mi ha chiesto di arricchire il loro format con ingredienti ispirati al nudge e in grado di costruire non solo un ricordo memorabile ma anche dei nuovi comportamenti.
Tema dolente questo, che si rinnova di continuo e di cui abbiamo immenso bisogno per passare da una didattica cognitiva ad una più emotiva ed esperienziale.
Energiadi allora con il nudge diventa un’occasione per riflettere in primis con esercizi di sottrazione su quante azioni puoi o no fare con e senza corrente elettrica (questa fase si chiama Cercatori di WaTTOro),
poi si passa alla definizione del contesto in cui avvengono le decisioni di consumo (bullet point fondamentale anche per metodologia nudge),
per poi vincere una azione virtuosa da attivare o modificare (volontariamente).
Quell’azione viene celebrata e ciascun bambino ne diventa il tutor per un periodo di almeno due mesi, con opportune sollecitazioni di attenzione da parte dell’insegnante per tenere alta la tensione.
In classe infatti avranno luogo dei momenti di riflessione e ciascun bambino sarà chiamato ad esprimere degli stati d’animo che restituiscono la cura e la misura con cui l’azione volontariamente scelta verrà perseguita.
Tra un po’ di mesi vi daremo notizie su come procederà il cammino…
Ma Non perdetevi l’appuntamento di lunedì 12 (al link successivo ci si iscrive) per conoscere meglio il nuovo format.
Intanto insegnanti e genitori di tutta Italia possono già candidare la propria scuola per parteciparvi compilando la manifestazione d’interesse. comprensiva di iscrizione per incontro del 12 settembre.
Affrettatevi perché il tempo stringe.