Spigolatrici d’ambiente è un libro a cura di Pinuccia Montanari, con prefazione di Amedeo Postiglione.
E il suo sottotitolo è molto impegnativo: “il contributo delle donne alla sfida del cambiamento climatico”.
Infatti questo libro racconta l’impegno, non di oggi bensì di anni e decenni, di donne che hanno creduto nel salto necessario e che costituiscono la componente di genere prevalente tra i vari autori che la Montanari ha voluto intorno a se per raccontare esperienze passate e presenti.
Ecco quindi dipanarsi i brevi racconti di Grazia Francescato, Laura Cima, Luisella Battaglia, Anna Luise, Pinuccia Montanari, Enrica Zinno, Maria Rosa Ronzoni, Giovanna Sartori, Letizia Postiglione Blommestein, Rosalba Giugni, Elena Mazza, Deirdre Pirro, Teresa Tacchella, Luisa Gnecchi, Edvige Ricci, Antonella De Nisco, Gianfranco Porcile, Federico Valerio, Enzo Tortello.
Ognun* ha scelto di porre in evidenza un pezzo del proprio vissuto coerente con la relazione essere umano/natura, ognun* sa che le responsabilità individuali contano eccome quando si decide da che parte stare.
Questo libro racconta quindi l’importanza di questa scelta, che è stata di pensiero e di vita, per tutti i suoi narratori.
Io ho descritto il mio viaggio nella sostenibilità, iniziato trent’anni fa, dalla sensazione (poi diventata consapevolezza) di poter ridisegnare i nostri scenari di consumo per essere in miglior empatia con l’ambiente. Per sentire la mia coscienza in pace e pensare di poter così dare un seppur piccolo contributo. E quindi racconto il perché e il come abbia progettato spinte gentili inconsapevoli, definite poi nudge da psicologi ed economisti comportamentali.
Oggi i nudge potrebbero aiutarci a definire e costruire nuovi comportamenti specialmente tesi a mitigare il caos climatico, che si profila come la grande emergenza.
Un Grazie sentito e ricco di stima a Pinuccia Montanari e al suo infaticabile ed esemplare operato che da sempre ci insegna più di qualcosa.
Spigolatrici d’ambiente è edito da LEF -libreria editrice fiorentina- e curato da Ecoistituto di Reggio Emilia e Genova e ICEF – International Court of the Environment Foundation